di Giovanni Acerboni, 12 gennaio 2023
Le norme
Dal 2025 anche le imprese con un fatturato maggiore di 500 milioni di Euro negli ultimi tre anni di attività dovranno rispettare i requisiti di accessibilità.
Oltre ai tre requisiti tradizionali, cioè Percebilità, Utilizzabilità e Solidità, da qualche anno è stato aggiunto anche quello della Comprensibilità: “le informazioni […] devono essere comprensibili”[1].
I tre requisiti tradizionali riguardano aspetti tecnici (es. il codice). La Comprensibilità, invece, si ottiene con “un linguaggio il più chiaro e semplice possibile, o fornendo una versione semplificata”[2].
Ma, mentre per i requisiti della Percebilità, Utilizzabilità e Solidità esistono linee guida ufficiali[3] e una norma tecnica specifica[4], sulla Comprensibilità non è stato detto ancora niente di più di quel poco che dicono le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines)[5].
La norma UNI sulla scrittura professionale
In attesa che gli strumenti di attuazione del principio legislativo la considerino, la Comprensibilità, almeno per la lingua italiana, è in realtà già definita dalla norma tecnica UNI[6]. Questa norma dice in sintesi che la chiarezza di linguaggio si ottiene:
- con periodi non più lunghi di 40 parole;
- con frasi lineari e senza incisi;
- con frasi con non più di 4 complementi indiretti per ogni verbo;
- con verbi attivi, non passivi;
- senza parole antiquate, ambigue, abusate, aggettivi e avverbi inutili;
- senza preposizioni ridondanti (es. al fine di).
Alcune organizzazioni hanno emanato linee guida interne[7] ma, nel complesso, nei testi di imprese e amministrazioni si trova una violazione di queste prescrizioni ogni 40 parole in media[8]. Più in particolare, secondo i nostri conteggi:
- il rapporto sproporzionato tra verbi (pochi) e complementi indiretti (troppi) compare ogni 109 parole;
- i periodi più lunghi di 60 parole compaiono ogni 1136 parole;
- compare una locuzione preposizionale ogni 338 parole;
- compare una parola burocratica o gergale o arcaica ogni 172 parole.
La lingua accessibile
I testi di imprese e amministrazioni sono difficili da leggere per i cittadini normodotati. Non è una novità: se ne parla da trent’anni, me ne occupo da venti. Ma per 3.150.000 di Italiani (5,2%) che sono costretti da disabilità visive (2%), uditive (4,1%)[9] ecc. a utilizzare una tecnologia assistiva, come uno screen reader, le difficoltà aumentano.
Provare per credere:
- Testo tecnico
2. Avviso al pubblico
Qual è il problema? Il problema è che un conto è leggere, un conto ascoltare un testo scritto per essere letto e non anche per essere ascoltato.
Semplificati, si ascolterebbero così:
- Testo tecnico accessibile
2. Avviso al pubblico accessibile:
La lingua dell’accessibilità è una lingua scritta che deve soddisfare anche chi ascolta il testo. Per ottenere lo scopo questa lingua deve minimizzare l’insuperabile differenza tra scritto e parlato. In estrema sintesi e senza scendere nel tecnico questa lingua deve:
- esplicitare le connessioni tra contenuti (es. In primo luogo…. in secondo luogo);
- avere una sintassi massimamente semplice. Per esempio, gli incisi sono una trappola per gli screen reader (ma nemmeno alla lettura si rendono molto simpatici);
- avere una punteggiatura che svolge funzioni basilari e ricorrenti (gli screen reader tendono a non leggere i segni di punteggiatura);
- avere un lessico preciso e vivo nell’italiano contemporaneo[10].
Misurare la comprensibilità
La comprensibilità della lingua è misurabile. Dal 2017 ho contribuito a realizzare Writexp, un sistema che analizza automaticamente gli stili dei linguaggi professionali, classifica e calcola le complicazioni, in linea con la norma UNI.
La misurazione corre su due livelli:
- il numero e i tipi di complicazioni (sintattiche e lessicali)
- i KPI della chiarezza linguistica (parole per periodo, parole per verbo, complementi indiretti per verbo ecc.).
La misurazione del testo tecnico che abbiamo ascoltato dà i risultati sintetizzati nel grafico:

Ed ecco il grafico con la misurazione dell’avviso al pubblico:

Realizzare la lingua accessibile
L’editor Writexp consente a chi produce testi di controllarne la comprensibilità. Writexp ha specializzato il Natural Language Processing con algoritmi brevettati che intercettano frasi e parole troppo complesse e guida alla semplificazione.
Un esempio positivo
Per quel che ne so, il primo caso positivo di accessibilità anche linguistica è stato realizzato dall’ANVUR con il documento Gli studenti con disabilità e DSA nelle università italiane. Una risorsa da valorizzare[11].
La misurazione della comprensibilità del documento, che consta di 32.595 parole, dice restano 44 complicazioni, cioè una ogni 740 parole (nella scrittura professionale, alcune complicazioni sono a volte inevitabili). Ecco il grafico:

Se mettiamo a confronto il documento dell’Anvur con il testo tecnico, otteniamo un grafico molto sbilanciato a favore dell’ANVUR:

[1] Direttiva (UE) 2016/2102 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, considerando 37, e Legge “Stanca”, 4/2004, https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2004-01-09;4!vig=2021-11-04..
[2] WCAG: “Using the clearest and simplest language possible, or providing simplified versions”, https://www.w3.org/WAI/fundamentals/accessibility-principles/#understandable.
[3] Le linee guida ufficiali sono realizzate dall’AGID, Linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici (ultima versione, 23 luglio 2020: https://www.agid.gov.it/sites/default/files/repository_files/linee_guida_accessibilita_versione_rettifica_del_23_luglio_2020_002.pdf). Tra le altre linee guida, segnalo quelle dell’ABI (https://www.abi.it/Pagine/Mercati/Csr/Protocollo-ABI-Uici.aspx. e http://www.csspd.it/download/ALLEGATI_CONTENUTI/abi_lab.pdf).
[4] Norma tecnica UNI EN 301549 Requisiti di accessibilità per prodotti e servizi ICT (https://store.uni.com/p/UNI1609870/uni-cei-en-3015492021-315537/UNI1609870_EIT).
[5] https://www.w3.org/TR/WCAG20/. Traduzione italiana: https://www.w3.org/Translations/WCAG20-it/.
[6] UNI 11482:2013 Elementi strutturali e aspetti linguistici delle comunicazioni scritte delle organizzazioni (https://store.uni.com/p/UNI21011931/uni-114822013-112397/UNI21011931_EIT).
[7] Le più dettagliate che ho trovato sono le Linee Guida del Ministero delle Finanze: https://www.finanze.gov.it/export/sites/finanze/.galleries/Documenti/Fiscalita-locale/Guida-per-redigere-documenti-accessibili.pdf
[8] Ne ho scritto in vari articoli, tra i quali uno sulle circolari tecnico-normative (https://www.writexp.com/articoli/articoli/top-score-circolare-tecnico-normativa-2/) e uno sull’Informativa privacy (https://www.writexp.com/articoli/articoli/top-score-informativa-trattamento-dati-personali/) e uno con Alessandro Panunzi su decreti, provvedimenti e circolari pubblicati dalle amministrazioni pubbliche dal 10 marzo al 10 aprile 2020 (primo lockdown) (https://www.writexp.com/articoli/articoli/misurazioni-della-chiarezza-di-normative-informative-professionali-e-informative-ai-cittadini/).
[9] A marzo 2021: https://www.disabili.com/aiuto/articoli-qaiutoq/disabilita-in-italia-numeri-cifre-e-condizioni-negli-ambiti-generali-di-mobilita-scuola-lavoro-welfare.
[10] Giovanni Acerboni, Per una lingua dell’accessibilità, in Michele Diodati, Accessibilità. Guida completa, Milano, Apogeo, 2007, pp. 633-640. Meno specifico, Anna Cardinaletti, Accessibilità ai contenuti: strategie di comunicazione accessibile e di semplificazione linguistica in ambito culturale, in Franca Orletti, a c. di, Comunicare il patrimonio culturale: Accessibilità comunicativa, tecnologie e sostenibilità, Franco Angeli, 2021.
[11] https://www.anvur.it/wp-content/uploads/2019/05/Gli_studenti_con_disabilita_e_DSA_nelle_universita_italiane-Una_risorsa_da_valorizzare_accessibile.pdf.